
Sovrappeso e Fertilità!
STOLE DI VITA SANO PER LE ASPIRANTI MAMME
Qual è la percentuale di considerazioni, cosa bisogna fare? Infertilità dovuta a obesità nel mondo? Secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la stima globale di infertilità è circa del 15-20 per cento, quindi 1 coppia su 5 ha questo disturbo. In particolare, si sviluppa un’infertilità legata a problemi di sovrappeso o obesità (il nostro metro di giudizio è l’Indice di Massa Corporea). È importante sottolineare che parliamo di infertilità quando la coppia, nonostante il ripetersi di rapporti sessuali non protetti, non riesce a concepire nell’arco di 12 mesi.
In che modo l’eccesso di peso può ostacolare, nella donna, il processo riproduttivo? Un forte sovrappeso è alla base di una serie di disordini ormonali. A livello del grasso viscerale avvengono alterazioni o interferenze nella produzione di ormoni steroidei, che determinano una riduzione del numero dei cicli ovulatori fino alla cessazione totale delle mestruazioni (amenorrea). Un esempio di questa condizione è la sindrome dell’ovaio policistico (polycystic ovary syndrome, PCOS), che riduce notevolmente la capacità di concepire, in quanto è caratterizzata da iperandrogenismo, anovularietà cronica, acne, irsutismo e da un’alterata e tipica morfologia dell’ovaio (ovaio policistico).
L’obesità inoltre provoca un aumento dell’insulina; il corpo produce un numero maggiore di androgeni, gli ormoni sessuali maschili, che bloccano la produzione di gonadotropine, cioè gli ormoni deputati a stimolare l’ovaio per la produzione di follicoli e ovociti. In alcuni casi queste interferenze non soltanto bloccano l’ovulazione, ma sono responsabili dell’alterazione della qualità ovocitaria. Inoltre, proprio a causa delle interferenze sopradescritte, il tempo che una coppia impiega per concepire è maggiore rispetto a una coppia senza problemi di sorta, e anziché 12 mesi possono trascorrere quasi due anni prima che il concepimento avvenga.
Semplice, bisogna mettersi a regime, ridurre il grasso viscerale e condurre uno stile di vita sano! Bisogna adottare una dieta equilibrata: frutta e verdura, pesce, legumi, la giusta quantità di carne, senza eccedere con gli zuccheri e i grassi saturi. L’aspirante mamma deve assumere vitamine e sali minerali necessari allo sviluppo del feto, come folati, ferro, acidi grassi omega-3, iodio. Se l’obiettivo è calare di peso, bisogna contenere le porzioni e associare alla dieta l’attività fisica. Così l’organismo arriverà al concepimento con ampie riserve di tutto ciò che servirà alla madre e al piccolo durante l’attesa.
Esistono alimenti che aiutano la fertilità oltre ciò che abbiamo specificato? Sì, e noi italiani siamo fortunati in questo. Facciamo un elenco:
Uova: Ricche di proteine e acido folico, che favoriscono lo sviluppo dell’embrione dopo il concepimento. In particolare, il tuorlo è una fonte di vitamina B e omega-3.
Asparagi: Forniscono al corpo più della metà della dose giornaliera raccomandata di acido folico e vitamina K.
Avocado: Ricco di vitamine, come la vitamina E, che migliora lo spessore endometriale. Inoltre, contiene potassio, grassi monoinsaturi, fibre e acido folico, elementi cruciali durante le prime fasi della gravidanza.
Frutta: Bacche, lamponi e mirtilli sono ricchi di antiossidanti e nutrienti antinfiammatori che migliorano la fertilità sia maschile che femminile. Anche il melograno aiuta nella fase di concepimento, in particolare per la fertilità maschile.
Semi di girasole: Ricchi di antiossidanti, vitamine e folati, migliorano la motilità e quantità dello sperma grazie alla vitamina E.
Verdura a foglia scura: Cavoli, spinaci e bietole sono ricchi di fibre e nutrienti prenatali come calcio, ferro e folati.
Fagioli e lenticchie: Ricchi di proteine vegetali, riducono il rischio di infertilità ovulatoria.
Salmone: Ricco di omega-3, proteine e grassi “buoni”, supporta lo sviluppo del feto. Negli uomini, gli alti livelli di vitamina D e selenio migliorano i parametri spermatici.
Noci: Ricche di omega-3 e omega-6, regolano i livelli di ormoni, e di vitamina B ed E, che migliorano la fertilità.
Non dobbiamo quindi mai sottovalutare l’alimentazione? Questo è un messaggio chiaro! Assolutamente sì! L’impatto della nutrizione sulle patologie e sulla fertilità e lo sviluppo embrionale è ormai oggetto di studio da diversi anni. Da qui emerge la figura del biologo nutrizionista, specializzato nell’accompagnare le coppie durante il percorso di riproduzione sia naturale che medicalmente assistito.